lunedì 27 giugno 2016

"Il baule dei suoni" in movimento




Ho condotto un laboratorio di danze per i ragazzi della Settimana in Musica per Il Baule dei Suoni di Albese nel giungo '16. La settimana si è svolta all'insegna della musica, della sperimentazione di strumenti nuovi, della dimensione sonoro-musicale di gruppo e della danza.Durante il laboratorio abbiamo imparato alcune danze di cui i ragazzi stavano imparando la partitura strumentale. L'idea era sentire la musica nel movimento del corpo, sintonizzarsi sul fraseggio e sui movimenti sonoro-ritmici per comprendere profondamente la stretta connessione tra il suonare e il ballare.Le età diverse e le differenti abitudini al movimento nella dimensione spazio temporale sono state armonizzate nella danza.  Il gruppo così organizzato trova un'identità che integra, unisce, rafforza le differenze trasformandole in una risorsa. 


venerdì 17 giugno 2016

Lo strumentario


chitarraocean drumjambeetamburello a sonaglitamburellomaracasukulelepiattitamburo peruvianoflauto dolceflauto a coulisseflauto traversowoodblocktamburo africanoglokenspielenaccherecucchiaitriangololegnettikalimbakazoobattenti vari


Un incontro di gruppo

Il setting di un lavoro di gruppo


Arriva il gruppo, manca Enzo che è al mare. Chiedo cosa vogliono fare. Annalisa e Giorgia dicono: cantare e suonare.Annalisa dice:  Cantiamo Amico è. Mi aiuta a distribuire i microfoni e viene vicino a me in piedi. Ascoltiamo il brano e lo cantiamo. Chiedo di cosa parla questa canzone. Giorgia dice: dell'amicizia. Chiedo cosa di fa con gli amici. Dicono: si mangia il gelato, si passeggia, si va al mare....Propongo un ascolto dicendo che ascolteremo senza suonare. Ascoltiamo l'Ouverture di Tannhäuser di Richad Wagner. Io chiudo gli occhi e Annalisa ride. Quando lo riapro Giorgia, Annalisa e Antonella stanno muovendo le mani come il direttore d'orchestra.Chiedo com'è stato e dicono che è musica classica. Annalisa dice che non canta nessuno.Ora suoniamo. Quando alzerò la mano potremo prendere gli strumenti e suonare, fino a quando alzerò ancora la mano. Giorgia la chitarra, Silvia il flauto dolce, Antonella tamburello e battente, io ukulele, Annalisa non sa cosa prendere e mi guarda, io le sorrido, lei prende lo jambee ma non lo suona. Suonano subito Antonella e Giorgia, ritmo 2/4. Poi Silvia e io. Antonella fa dei gridi che io riprendo, ci alterniamo e lei ride. Annalisa è infastidita dai volumi medio-forti, si alza e si allontana. Interrompiamo le voci. Annalisa torna e si siede. Silvia suona il flauto con suoni brevi, io la riprendo con un fischio. Giorgia suona la chitarra sempre uguale. Annalisa prende i piatti e suona. Io prendo lo jambee e la riprendo a suono basso. Giorgia prende il woodblock. Annalisa prende l'ocean drum e lo suona velocemente. Ci sincronizziamo tutti su una pulsazione. Annalisa si alza a sta nel cerchio in piedi con l'ocean drum. Ride. Poi si siede e prende la chitarra dicendo che vuole cantare con Enzo (che non c'è). Intona Azzurro, Giorgia e io iniziamo a cantare ma Annalisa cambia velocemente canzone passando a Montagne verdi. Noi cambiamo seguendola ma lei poi cambia ancora in Banane lampone. Cantiamo ritornello e canta anche Antonella con voce alta, forte in alcuni momenti. Silvia suona la percussione africana e fischia. Ripetiamo il ritornello varie volte, sempre più forte e sempre più insieme. Annalisa si alza e prende due shaker, balla a ritmo. Aumentiamo il ritmo a ogni giro, fino alla fine velocemente. Finiamo tutti insieme e ridiamo.  Durata dell'impro 25'.Chiedo cosa è piaciuto suonare e com'è andata. Annalisa racconta tutto quello che ha suonato. Giorgia e Antonella pure. Silvia chiede di andare in bagno, va e torna.Chiedo se hanno voglia di salutarci ascoltando la versione di Gianni Morandi. La ascoltiamo e cantiamo. Ci salutiamo con Giorgia che parte per il mare e io dico che faremo ancora due incontri prima della pausa estiva. Annalisa si avvicina con faccia seria e si informa su cosa ho appena detto, chiedendomi se poi ricominciamo. La rassicuro. Ci salutiamo e mi aiutano a metter via gli strumenti senza che io lo chieda.

mercoledì 15 giugno 2016

Il suono nella natura

Da "Una suonata nella natura", giugno 2016

Una suonata in un grande prato permette al suono di essere rotondo, immenso. Suonare da seduti, da sdraiati, senza scarpe e senza regole dà la sensazione di essere liberi, di poter fare tutto. Non ci sono regole, non c'è giudizio. Puoi essere te stesso oppure anche no, puoi essere chi vuoi.  Le persone passano e guardano incuriosite, si avvicinano ma mantengono comunque una distanza fisica, ma è percepibile la loro vicinanza emotiva. Vorrebbero suonare con noi,, vorrebbero essere lì con noi. Per ora no. Questo è uno spazio tempo solo nostro, gli altri oggi possono solo ascoltare e guardare.